I
Cominciamo da dove siamo.
Quindi, dove siamo?
Prima di spostarci da A a B, meglio sapere di essere in A.
Come facciamo a sapere dove siamo?
Arrivando a conoscere noi stessi.
Come arriviamo a conoscere noi stessi?
Portiamo parte della attenzione all’esterno, e parte della attenzione all’interno.
Dividiamo l’ attenzione tra quello che facciamo, e la risposta interiore a ciò che facciamo.
Osserviamo cosa stiamo facendo, e simultaneamente osserviamo le nostre risposte:
percepiamo il nostro rilassamento fisico;
il nostro pensare;
il nostro provare.
Quindi, la profondità della conoscenza di noi stessi è determinata dalla capacità di dividere l’attenzione.
Ovvero, possiamo arrivare a conoscere noi stessi fino a dove la qualità della nostra attenzione ce lo permette.
Conosciamo noi stessi fin dove la nostra attenzione è disponibile per conoscere noi stessi.
L’estensione della nostra attenzione nel tempo è il nostro Momento Presente.
L’estensione della nostra attenzione nello spazio si riflette sulla distanza geografica coperta dai nostri interessi e dalla nostra influenza.
Quindi quanta attenzione abbiamo?
La risposta immediata, da parte di qualcuno che lavora su questo da molto tempo, è: non molta.
II
Ora, supponendo di essere in A, e che vogliamo spostarci in B, l’ingiunzione è:
Prima di fare qualcosa, facciamo nulla.
Fai nulla – più che puoi!
Se facciamo nulla, piuttosto che fare qualcosa, qualcosa è già cambiato.
Cosa è cambiato?
Il nostro atteggiamento verso il fare.
Il nostro atteggiamento è cambiato.
Tutto è diverso.
Tutto è lo stesso.
Ma la differenza sta nel mio modo di vedere la stessa cosa.
III
Cominciamo da dove siamo.
Quindi, dove siamo?
Siamo dove abbiamo bisogno di essere.
Questa è la buona notizia: tutte le attività, gli eventi e le circostanze della nostra vita ci hanno portato a questo punto.
Qui è dove siamo.
Così, siamo qui, ora?
E se sì, come facciamo a saperlo con certezza?
3-5 Ottobre 2007
DGM HQ, Wiltshire, England