QUANDO LA MUSICA SI PROTENDE E CI SUSSURRA NELL’ORECCHIO…
Posted by Mariana Scaravilli on Sep 7, 2017

 

Dalla prospettiva di uno che ha avuto a che fare con le emozioni e le reazioni di musicisti, professionalmente, per 45 anni: esaminiamolo con razionalità! È bene avere una vita emotiva impegnata; non è bene basare le decisioni e direttive-di-vita su impulsi arbitrari e pregiudizi; in una parola, irrazionalità.

Ma con la ragione si arriva solo fin qui, benché sia già lontano. Andare oltre richiede un balzo nel buio; in una parola, fede. Quindi forse l’espressione migliore è un balzo nella Luce. La Fede non è superstizione, né un investimento nel dogma, è piuttosto una partecipazione sperimentale e un coinvolgimento in un processo creativo informato dall’Amore: un’azione fondata su una disciplina, via o pratica. Le credenze sono personali, quello che ci teniamo stretto. La Fede è impersonale, e ci abbraccia.

Per un ragazzo, stonato e privo di senso del ritmo, aspirare a divenire un chitarrista di standard mondiale è profondamente irragionevole; davvero un balzo nel buio. Anche se perseguire quello scopo ha richiesto l’applicazione della ragione, e molta pratica.

Tutti i testi assimilati, sulle –ologie e sugli –ismi delle varie forme di impegno musicale, non possono prepararci al momento in cui la Musica si protende e ci sussurra nell’orecchio, e ci prende in confidenza. Quando abbiamo un contatto diretto con i suggerimenti della Musa, i libri pesanti sono utili per formulare una discussione sulle nostre esperienze, contestualizzandole nel mondo più ampio della vita musicale, culturale e sociale; ma non altrettanto per spiegare le meccaniche di come e perché la musica, Il Vino del Silenzio, entri nella nostra vita.

La musica impegna le emozioni, ed è forse il miglior linguaggio  immediatamente disponibile che abbiamo per esprimere la vita emotiva. Forse, con il tempo, passeremo dal credere nel potere della musica ad avere fede nell’essenziale benevolenza della Musica.

La ragione è soprattutto una attività cerebrale, e si occupa al meglio del mondo fenomenico, di ciò che è disponibile all’investigazione sensoriale; e si ferma di fronte al noumenale. Entrambi i mondi, condizionato e incondizionato (dei fatti e dei valori), sono necessari, così che possano essere uniti nell’azione; cosa che non dovrebbe essere così difficile – poiché non sono separati. Possiamo analizzare il suono della musica e le sue forme di organizzazione – frequenze e strutture – ma per entrare nella qualità della musicità, è richiesto qualcos’altro; e questo coinvolge il cuore.

La difficoltà concreta per noi è la natura frammentata dell’essere umano: noi siamo separati-in-noi-stessi, stonati, fuori tempo, discordanti. Così, diventa una questione pratica: come si raggiunge l’armonia personale? Questa è una domanda che può essere affrontata con la ragione.

2013

 

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