IL SITTING DELLA MATTINA
Posted by Mariana Scaravilli on Sep 6, 2017

 

I

Perché praticare il sitting della mattina?

 

Una domanda riguardava le difficoltà con La Pratica Del Fare Nulla.

A volte in bacheca viene esposto: Fai Nulla – Più che puoi! Fare nulla è molto difficile: serve essere presenti. Quindi, come diventiamo presenti?

Prima di Fare Nulla, dobbiamo fare qualcosa. Nella forma introduttiva dell’esercizio, usiamo l’attenzione per scansionare il corpo con una particolare sequenza. Il cliente di oggi ha incontrato difficoltà a fare questo perché, riferisce, ha poca attenzione. Di conseguenza, non ha fatto quasi niente piuttosto che Fare Nulla.

A questo stadio della pratica, il punto dell’esercizio è proprio questo: sviluppare l’attenzione volitiva. Senza attenzione volitiva, abbiamo poca presenza. Così, pratichiamo il dirigere l’attenzione.

Col tempo, scopriamo che questo si accompagna a un senso crescente di presenza personale. Con il rafforzarsi della presenza, scopriamo di essere più capaci di Fare Nulla. Poi, potrebbe presentarsi l’occasione di Fare Qualcosa, con il sé-di-tutti-i-giorni che fa molto poco.

Venerdì 11 Agosto 2006.

 

II

È emersa una domanda: perché praticare il sitting della mattina? Accompagnata da: perché invece non facciamo mezz’ora di pratica con la chitarra?

  1. Prima di chiedere a noi stessi di fare qualcosa, cominciamo col chiederci di fare nulla.
  2. L’esercizio sviluppa il rilassamento e un partecipato senso di presenza personale;
  3. Distingue ciò-che-siamo da chi-siamo; ad esempio, tra il nostro rumore di fondo e chi lo sta ascoltando;
  4. Rafforza l’attenzione volitiva; cioè pratica la volontà (qualsiasi cosa questo possa significare per noi).

Ma questi sono commenti fatti nei primissimi stadi della pratica; anche se, per quanto sia un inizio, è già un risultato considerevole. Nel tempo, la pratica conduce ad una consapevolezza più sofisticata delle qualità e caratteristiche all’interno del nostro personale campo di energia.

Mercoledì 16 Agosto 2006;
Monasterio Nuestra Senora De Los Angeles (Monjas Dominicas),
Sant Cugat, Spain.

 

III

D:        Come posso fare nulla mentre dirigo l’attenzione in giro per il corpo?

R:        Questa è in parte una contraddizione, messa lì per scombinare il pensiero meccanico e il funzionamento della mente scimma: Sto facendo nulla? Sto facendo qualcosa? Ma come posso fare nulla mentre faccio qualcosa?

Questo ha l’effetto di “rilassare” la mente.

Sabato 2 Ottobre 2010

 

IV

È stata posta una domanda sul fare nulla e sul fare qualcosa:

Come posso fare nulla mentre dirigo l’attenzione in giro per il corpo?

La risposta data riguardava la contraddizione presentata al nostro modo abituale di pensare, per aiutare a “rilassare la mente”; ovvero, a rilasciare la presa della Mente Scimmia. Una aggiunta è stata presentata questa mattina:

Gli esercizi di rilassamento concentrano l’attenzione anche sulle applicazioni e sforzi necessari e non necessari.

Cfr l’Aforisma GC:

Il rilassamento è tensione necessaria. La tensione è tensione non necessaria.
Onora la necessità; onora la sufficienza.

L’esercizio del rilassamento è l’inizio di un processo in cui non c’è fine alla profondità che potremmo raggiungere nel nostro sitting della mattina. Ci sono una serie di esercizi della mattina, dei quali il rilassamento è il primo. Ma anche se questo fosse l’unico esercizio, non potremmo mai arrivare a sondarlo in tutta la sua profondità.

V, il nostro Insegnante di Tecnica Alexander, ci ha detto due giorni fa che fare nulla è un’operazione complessa (parafrasi). Scopriamo quanta energia è necessaria in questa operazione complessa, quanta è sufficiente, e quanta è di troppo – spreco.

Lunedì 4 Ottobre 2010

 

V

Qual è il punto del Sitting della Mattina? Forse dopo quaranta giorni avremo le idee più chiare su quanto tutto questo ci vada bene o meno. Non ci viene chiesto di fidarci delle “oscure ideologie” di cui a volte si discute. Ma possiamo consultare le nostre emozioni quando lavoriamo nel Circolo, e nella riflessione dopo un corso.

Non c’è obbligo nel GC: gli abbiamo dedicato una settimana del nostro tempo e potrebbe essere un approccio che per noi non funziona, anche quando lo dovessimo considerare un’iniziativa positiva. Oppure, potrebbe continuare ad operare sommessamente e dirigere il modo in cui conduciamo la nostra vita di tutti i giorni; e vent’anni dopo torniamo con la chitarra.

O forse la prossima settimana.

Martedì 5 Ottobre 2010
Casa De Encuentros San Juan Bosco, Av. Fuerza Aerea 1800
Funes, Pvcia. de Santa Fé
Argentina.

 

VI

Il Sitting della Mattina è “Meditazione Attiva”?

 

D:        Hai fatto esperienza di “meditazione attiva”, e si può ottenere attraverso la meditazione attiva lo stesso stato che si ottiene con il “sitting”? Ho notato che nel Guitar Craft il sitting è chiamato “sitting”, senza (per quanto ricordi) alcun riferimento a questa pratica specifica come “meditazione”.

Caro Crafty,

La meditazione è essere attivamente-ricettivo. Il sitting della mattina è essere attivamente-attivo e non è meditazione in quanto tale.

Il sitting della mattina, inizialmente e fondamentalmente, allena l’attenzione; e con l’attenzione impegna le energie più sottili della sensazione organica, delle emozioni e del pensiero. C’è una serie di esercizi sempre più sottili che, nel tempo, cominciano ad incrementare e a dare sostanza alla nostra presenza personale. Questo non è un fine in sé, più un inizio-preparazione per il lavoro vero e proprio che dobbiamo svolgere nella vita.

Martedì, 12 Dicembre 2006
Inghilterra.

 

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