D: Quanto pensi sia importante iniziare con uno scopo chiaramente definito?
È fondamentale. Lo scopo dovrebbe essere definito in modo chiaro, semplice e preciso. Questo è necessario per sapere dove stiamo andando, cosa dobbiamo fare per raggiungere lo scopo, e infine, in modo chiaro e semplice, per sapere che lo abbiamo effettivamente raggiunto.
Da questa premessa possiamo delineare complessivamente tre stadi nel processo di avvicinamento allo scopo.
ingiunzione;
applicazione;
verifica.
Se lo scopo è confuso, la direzione da prendere resterà imprecisa e le misure pratiche che attueremo per raggiungere lo scopo risulteranno probabilmente inefficaci; e guardandoci indietro, una ricapitolazione del nostro lavoro risulterà imprecisa e confusa. Anche la verifica del grado in cui la realizzazione coincide con lo scopo come è stato definito sarà poco chiara. Può darsi che gli aspetti esterni o funzionali dello scopo siano stati assolti, ma questo non rappresenta esattamente il raggiungimento o la realizzazione della qualità insita nello scopo.
D: I risultati dei propri sforzi in che misura riflettono la chiarezza e la precisione dello scopo originale?
Come sopra. Esiste un aforisma del Guitar Craft:
Se non sappiamo dove stiamo andando, probabilmente ci arriveremo.
D: Quanto può influire sul successo il fatto che il proprio scopo(i) sia in qualche modo in relazione e sincronizzato con la propria Volontà? (Uso questa parola per mancanza di una che rappresenti meglio una necessità o caratteristica essenziale, spirituale od ontologica).
È difficile, per svariate ragioni, comprendere la nozione di Volontà. Quindi, come facciamo ad affrontare il problema in pratica? Un approccio pratico utile può essere il prendere in esame le proprietà ovvero i poteri della Volontà.
Per cominciare, la qualità più diretta e disponibile nella propria esperienza è la qualità dell’attenzione. In che misura possiamo esercitare/dirigere l’attenzione volitiva? Questa è inoltre una materia molto concreta, e quindi si può praticare. Uno degli esercizi del Guitar Craft è quello della Divisione dell’Attenzione, che è in effetti costituito da una serie di esercizi.
Anche la scelta e la decisione sono proprietà della Volontà; ed entrambe si possono praticare.
D: Volontà: Uso questa parola per mancanza di una che rappresenti meglio una necessità o caratteristica essenziale, spirituale od ontologica.
Preferisco l’approccio del bisogno o della necessità. Qui l’aforisma del Guitar Craft applicabile è:
onora la necessità, onora la sufficienza.
Un secondo aforisma…
Il necessario è possibile;
il facoltativo è costoso;
l’arbitrario è improbabile.
Da qui deriva che le azioni sono:
necessarie e inutili,
intenzionali/volitive e involontarie/non-volitive.
Ne consegue, anche in questo caso, una domanda pratica:
cosa è necessario per me? altrimenti detto: di cosa ho bisogno? e/o cosa devo fare?
È ovvio che ci siano necessità esistenziali e responsabilità. Ma c’è anche la necessità essenziale, qualunque possa essere la nostra nozione di bisogno essenziale.
D: È corretto presumere che tu concettualizzi il rischio come un processo/forza/energia che non avviene a caso ma si determina in qualche modo attraverso un’interazione tra chi percepisce e chi è percepito?
Per quel che riguarda il rischio, si può dire che, anche quando c’è una necessità ontologica (qualsiasi cosa si intenda con questo), e un impegno per uno scopo degno, anche quando sia intrapreso da una persona meritevole, non è assolutamente garantito un risultato favorevole. E si può anche dire che questa è una caratteristica inevitabile e necessaria di qualsiasi processo creativo.
In altre parole: per essere liberi di perseguire uno scopo, non si può avere garanzia di successo. Se ci fosse la garanzia, non ci sarebbero lo scopo, la libertà e il successo. Il Processo Creativo sarebbe soltanto meccanico, e quindi per niente creativo.
Questo non lo vedo come determinato da un’interazione tra chi percepisce e chi è percepito.
Non so se tutto questo possa mai esservi di aiuto!
Domenica 22 Luglio 2009;
Monasterio Nuestra Señora De Los Angeles / Monjas Dominicas
Mare de Deu del Roser, 2.
Sant Cugat (08174),
Barcelona.