Il musicista ha tre discipline: delle mani, della testa e del cuore. Ognuno di noi tende ad essere più disposto funzionalmente verso una di queste (e qualche volta verso due, nel qual caso ci riferiamo al terzo centro come sotto-sviluppato). Alcuni musicisti sono per natura più centrati nelle mani, e per estensione nel corpo; alcuni lo sono di più nel cuore, e per estensione nei sentimenti; altri sono posizionati nella testa: questi sono i musicisti più intellettuali o con orientamento più cerebrale.
Quindi abbiamo tre modi primari di relazionarci con il tempo: attraverso il corpo, attraverso le emozioni e attraverso la testa. Da ognuna di queste prospettive la nostra esperienza del tempo è differente.
Un buon tempo è innanzitutto nel corpo; connettersi e suonare seguendo la pulsazione fondamentale di qualsiasi brano musicale avviene attraverso il corpo.
La musica è una qualità organizzata in suono e tempo (e può anche essere compresa come un modo di dare forma al silenzio). La qualità della musica è eterna, ma le forme di organizzazione adottate per l’espressione musicale variano da cultura a cultura, e da periodo a periodo. In quella parte della cultura popolare Occidentale, nel genere conosciuto come musica rock, ca. 1973 negli Stati Uniti, un modo di rapportarsi alla pulsazione fondamentale era il modo rilassato. Il batterista, pur continuando a sostenere la pulsazione fondamentale, metteva il colpo di rullante nella parte posteriore, o leggermente dietro, rispetto al culmine o centro del beat. Questo, senza che la pulsazione venisse rallentata o deviata: non un tempo metronomico e costante, ma un buon tempo. Nel punk, ca. 1976-77 a Londra, l’accento era esattamente in cima al beat, con tempi caratteristicamente più veloci. Queste sono due esperienze del tempo, principalmente attraverso-e-nel corpo.
I musicisti più inclini alle emozioni, e propensi ad entusiasmarsi nella loro vita emotiva, nella loro relazione-col-tempo tenderanno verso il rubato. Con un cantante, l’accompagnatore sarà preparato al colla voce.
I musicisti centrati nella testa tenderanno a suonare in anticipo sul beat e a muovercisi intorno; l’ascolto a campione del repertorio standard di concerti per violino e delle parti soliste rivelerà molto movimento intorno al beat, particolarmente nei passaggi di allegro e presto. Per chiunque abbia mai suonato per il ballo, o per quelli che sperimentano il tempo nel proprio corpo, questo è un tempo povero.
Tre nozioni del processo del rivelarsi della musica: tempo, timing e tempo ordinato o organizzato. Il tempo – relativo alla pulsazione fondamentale e alla velocità del flusso (tempo), risiede fondamentalmente nel corpo. Il timing – la dilatazione di discontinuità lecite nel posizionare la nota intorno al beat secondo quello che si percepisce come giusto – risiede fondamentalmente nel cuore. L’organizzazione e l’ordinamento della sequenza del flusso che si dispiega, attraverso la divisione e le battute, risiede fondamentalmente nella testa.
Un classico suggerimento nel GC su come si possa migliorare il nostro senso del tempo, è di affiggere manifesti – Festa Da Ballo All’Oratorio Il Prossimo Sabato Sera! – e collocare ciotole di frutta più che matura vicino all’entrata. Quelli che ballano tendono ad essere implacabili verso chi infastidisce il loro piacere con un cattivo senso del tempo.
Martedì 27 Ottobre 2009
All Saints Retreat Center,
Raft Island, Gig Harbor, WA 98329.